venerdì 9 ottobre 2009

"ALLONS ENFANTS DE LA PATRIE..."

"Alitalia si è ripresa e funziona. Solo che deve fare i conti con i giornali anti italiani che riportano commenti negativi". Silvio Berlusconi, 7 agosto 2009


Lo stato francese rappresenta il

maggiore azionista di Air France -KLM controllandone il 15,7%; a sua volta Air France è il maggiore azionista della nuova Alitalia, avendo acquistato per 323 milioni di euro dai soci CAI, il 25% delle azioni della nuova Alitalia. Air France, assieme ad Accor, Veolia, Alcatel Lucent, Renault, Chantiers de l'Atlantique, Thales e Safran, fa parte del Fondo Sovrano voluto da Sarkozy di cui avevamo già accennato; c'è di tutto, dai cantieri navali all'industria aerospaziale, dal trasporto aereo al trasporto ferroviario, dagli alberghi alle agenzie di viaggio, dalle centrali nucleari al trattamento e smaltimento di rifiuti passando per la vendita di acqua, dalla produzione di energia ai radar fino alle portaerei; coicidenza vuole che si tratti di settori e di aziende che in Italia sono in via di (disastrosa) privatizzazione e/o dismissione. I francesi devono vedere di buon occhio politicanti, economisti e lobbisti vari quando questi sono accaniti fautori delle privatizzazioni in Italia e se andiamo a vedere l'elenco delle "legion d'honneur" italiane, il dubbio si rafforza; "mors tua vita mea" è più attuale che mai e purtroppo la differenza tra italiani e francesi, non è poca.


Durante la trattativa per la vendita di Alitalia, il Presidente della Regione Lazio Piero Marazzo, aveva proposto l'ingresso della Regione Lazio tra i soci della cordata CAI ma, tale proposta venne stoppata da Corrado

Passera di Intesa San Paolo che chiuse la porta a regioni ed altri enti locali poichè si doveva trattare di privatizzazione e quindi non dovevano essere presenti soci pubblici (per i soldi pubblici, un occhio si può sempre chiudere). Passera disse anche che Air France non avrebbe avuto il controllo della nuova Alitalia.

Sarebbe interessante sapere chi controlla la nuova Alitalia e quindi chi sia il responsabile delle performances estive della fù compagnia di bandiera; di sicuro c'è che se è stato impedito l'ingresso alla Regione Lazio, ci si è ritrovati dentro anche il GIC (fondo sovrano di Singapore) oltre che allo stesso stato francese (attraverso Air France) ed ai lavoratori di Air France poichè il 12,1% delle azioni di Air France è in mano ai dipendenti di Air France che si sommano al 15,7% in mano allo Stato Francese.

Già, i dipendenti; i dipendenti di Alitalia avevano messo sul piatto 340 milioni di euro tra TFR e parte degli stipendi oltre che la loro stessa professionalità; noccioline rispetto alle liquidità dei patrioti della CAI che si erano impegnati a versare in contanti a Fantozzi "ben" 327 milioni di euro, in due rate; peccato che a luglio, mentre Fantozzi si aspettava una prima rata di 170 milioni, la CAI ne abbia versato solo 70; naturalmente, il TFR ai dipendenti della fù compagnia di bandiera, se non lo paga Fantozzi, lo deve pagare l'INPS e poichè Fantozzi potrebbe ricevere meno di quanto pattuito (ed era già poco) dalla CAI e si ritrova pure a pagare i vigilantes per evitare che, pezzo per pezzo, gli freghino gli aerei che non è riuscito a vendere.

Magari Air France non controlla la nuova Alitalia ma sarebbe certo interessante sapere chi è la mente che costringerà i passeggeri italiani a transitare da Parigi per andare a Berlino, Hong Kong, Singapore e Montreal e viceversa; per andare a Città del Capo ci si imbarcherà a Fiumicino, poi si farà una capatina ad Amsterdam e poi si torna giù; evidentemente un Malpensa - Fiumicino - Città del Capo era troppo banale (o troppo complicato) e lo stesso dicasi per tratte come Fiumicino - Malpensa - Berlino o Montreal.

Se in aria le cose andranno male, a terra le cose vanno peggio; i pesantissimi disagi sofferti dai passeggeri, sopratutto quelli transitati da Fiumicino, secondo l'Enac, sarebbero principalmente conseguenza dell'insufficienza del personale di terra di Fiumicino; si ricorda che si tratta di disagi che sono preseguiti per diverse settimane, tant'è che nei week end, anche i dirigenti si sono messi a scaricare bagagli; sorvolando sull'aspetto del "servizio pubblico" (che evidentemente vale solo per i doveri dei dipendenti) e su chi lo dovrebbe tutelare, la sensazione è che si stia risparmiando sul personale di terra in vista di future (prossime) dismissioni di attività, come sta avvenendo in numerosi aeroporti medi e piccoli dove Alitalia sta trattando la cessione (vendita?) dei servizi di terra.

In una nota informativa del 5 luglio, la UIL Trasporti comunica che i servizi di terra di Napoli verranno ceduti (venduti?) alla GH, a Palermo le trattative sono in fase avanzata mentre per quanto riguarda gli scali di Catania, Lamezia Terme e Reggio Calabria, siamo ancora alle manifestazioni d'interesse delle società di gestione e di diversi soggetti di handling; non c'è fretta, così le cessioni avverranno alle condizioni migliori (o al miglior offerente?); nel frattempo si cede anche il ramo d'azienda Payroll alla Byte Software House S.p.A. nell'ambito della dismissione (vendita?) dei settori Vendita, Call Center, Amministrazione Commerciale.

Sarà una sensazione, ma quanto sta accadendo ricorda tanto il piano (di colonizzazione) di Air France ( e francese in generale); la differenza è che c'è un ristretto gruppo di persone che ci possono guadagnare una barca di soldi, soldi che non pagheranno di certo i francesi; se non fosse per la gravità della vicenda Alitalia e delle pesantissime conseguenze sul sistema Paese ci sarebbe da sbellicarsi dal ridere; purtroppo non ce lo possiamo permettere da un pezzo.

IMPREGILO: UN PO' DI AZIONARIATO (PASSANDO PER CAI...

ALITALIA: partono gli interrogatori

ITAGLIANITA'



Lo scorso 1 ottobre Alitalia ha accolto in servizio in servizio 3 nuovi Airbus A 320 (Torquato Tasso, Niccolò Macchiavelli e Giovanni Pascoli) che saranno usati sul monopolio, pardon, sulla rotta Milano - Roma - Milano; il primato del tricolore innanzitutto. Peccato che per ciò che riguarda gli aerei, si tratta di tricolore si, ma di quello irlandese poichè anche in questo si tratta di aerei registrati in Irlanda (sigle EI-DTH, EI-DTI e EI-DTJ); ebbene si, la nuova Alitalia ha più aerei registrati in Irlanda che non in Italia, alla faccia di tutti quelli che le tasse le pagano in Italia ma, vuoi mettere la soddisfazione di aver contribuito a "salvare l'Alitalia e l'italianità"?


SULL'ITAGLIANITA'



Un bel giorno di qualche annetto fà, Montezemolo, ricevette il Tapiro d'oro da Striscia la notizia perchè cappellini e magliette Ferrari erano prodotti in Bangladesh, in Cina e via dicendo; lui si difese dicendo che l'importante erano le auto perchè cappellini e magliette sono prodotti popolari che possono essere confezionati all'estero; qualche annetto dopo presenta in pompa magna la nuova FIAT Cinquecento che dovrebbe rappresentare l'italianità se non fosse per il piccolo dettaglio che viene costruita in Polonia, mica in Italia; dettagli, l'importante è che anche l'ennesima FIAT "made in Poland" può usufruire degli incentivi statali, cioè dalle solite tasse dei soliti polli sempre più spennati che naturalmente pagano anche la cassa integrazione per la FIAT in Italia; lo spot della nuova Cinquecento questo però non lo dice.
Passa qualche mese e Montezemolo critica Berlusconi perchè usa
auto straniere (malgrado lo stesso Montezemolo gli avesse regalato una Maserati Quattroporte); passano un pò di mesi e Berlusconi propone al "commendatore della legion d'onore" Montezemolo il ruolo di "ambasciatore del made in Italy", proposta che Montezemolo accoglie.



ALITALIA E ITALIANITA': IL GRANDE BLUFF