mercoledì 7 ottobre 2009

(ANCHE) STAVOLTA PAGO IO



Aeroporti. Prendono forma i piani d’investimento dei gestori in vista del confronto con il governo
Le nuove opere saranno finanziate con l’aumento delle tariffe



"Tre miliardi e oltre da spendere in dieci anni per il raddoppio dell’aeroporto di Roma Fiumicino. Un miliardo e ottocento milioni a Milano per il potenziamento di Malpensa con la terza pista e alcune migliorìe a Linate.
Sono le cifre che trapelano dai piani di sviluppo per i prossimi dieci anni delle due principali società aeroportuali italiane, Aeroporti di Roma (Adr) e la Sea di Milano.

I piani di investimento, non ancora ufficializzati, saranno presentati a Villa Madama il 14 ottobre. Una cerimonia concordata con la presidenza del Consiglio, con la quale il Governo gioca la carta degli aeroporti come motore di sviluppo, con circa cinque miliardi di spesa in dieci anni...... L’azione del nuovo presidente di Assaeroporti, Fabrizio Palenzona, che è anche presidente di Adr e vicepresidente Unicredit, ha segnato un punto a favore degli scali: la promessa del ministro dei Trasporti, Altero Matteoli, di aumenti tariffari ponte per 18 mesi, in attesa che l’Enac possa analizzare i piani di investimento e negoziare i contratti di programma con i quali le tariffe aumenterebbero in modo stabile....................Gli aeroporti attendono che Matteoli firmi il decreto a giorni. Ma occorre anche la firma del ministro dell’Economia, Giulio Tremonti. Le compagnie aeree hanno subito protestato contro gli aumenti, mentre il settore è in crisi. Non sarebbero comunque i vettori a pagare l’aumento, che verrebbe scaricato sul costo dei biglietti, cioè sui consumatori. Basandosi sul traffico del 2008, si può stimare che con queste ipotesi nel 2010 Adr potrebbe incassare circa 60 milioni di euro in più, la Sea 42 milioni, la Save di Venezia 7 milioni....Il presidente del comitato di direzione di Star Alliance per l’Italia, Luca Graf, osserva: «La regola dovrebbe essere che prima si migliora il servizio, poi possono aumentare i costi. Ma sembra si voglia fare il contrario»".

Di Gianni Dragoni, tratto da
Il Sole 24 Ore 6 ottobre 2009 (articolo intero)

Gli aumenti tariffari sono nella logica italica, la naturale conseguenza dei disservizi patiti dai passeggeri in questi mesi; invece di sanzionare pesantemente chi non ha saputo offrire adeguato servizio pubblico, ci si adopera per rimpinguare le casse di chi in passato ha già dimostrato di "peccare molto nella gestione"; le tariffe si possono aumentare per favorire gli investimenti (prevalentemente cemento), mica per (ri)dare dignità ai lavoratori oramai condannati a stipendi da fame e, naturalmente, guai a parlar di sciopero.


SCUDO SPOT


La pagina pubblicataria che potete "ammirare" è de Il Giornale del 30 settembre 2009 e, anche se lo scudo fiscale non era ancora stato approvato, già ci si muoveva per recuperare clienti.
Dei 300 miliardi di euro che potrebbero rientrare in Italia, soltanto dai 2 ai 4 miliardi dovrebbero entrare nelle casse pubbliche mentre Il Sole 24 ore del 23 settembre recita testualmente: "sterilizzati i controlli anti-riclaggio.
A proposito di condoni & c., vale la pena di ricordare la privatizzazione di GS Supermercati e successiva vendita ai francesi tramite società costituite in Lussemburgo: invece di 877 milioni di euro, il fisco italiano dovette chiudere la bocca con 29,8 milioni versati per il condono tombale del 2002.
Tratto da: L'irrequieto blog