sabato 18 luglio 2009

SULLA TURPE ALLEANZA



"....secondo alcuni, c'è stato un calcolo machiavellico. Quei leader ritenevano che Berlusconi, sottoposto a vari processi, aveva bisogno della loro protezione. Loro gliel'avrebbero data in cambio di favori che Berlusconi avrebbe concesso. Non so se sia stato fatto un tale calcocolo. Se si, sembra astuto: ma in realtà è stato ingenuo, giacchè proprio a causa della sua spregiudicatezza Berlusconi avrebbe guardato agli affari propri senza alcuna gratitudine - considerati i politici che ci ritroviamo, il termine fa sorridere - per la protezione accordatagli.
C'è poi un'ipotesi esplicativa alquanto diversa, più amara. I vecchi lupi del mare della politica non si facevano alcuna illusione. Ben sapevano percò che Berlusconi in questo genere di business era un maestro e potevano stabilire vantaggiosamente rapporti di dare e di avere. Come che sia, non c'è dubbio che per lungo tempo si sono stabiliti legami tra l'opposizione e Berlusconi.
Qualche altro fiore. Violante il 28 febbraio del 2002 dichiarò alla Camera: " Onorevole Anedda, la invito a consultare l'onorevole Berlusconi perchè lui sa per certo che gli è stata data la garanzia prima, non adesso, nel 1994, quando ci fu il cambio del governo, che non sarebbero state toccate le televisioni. Lei lo sa e lo sa anche l'onorevole Letta".


Parla un ex magistrato e i magistrati hanno il dovere di far rispettare le leggi, fra le quali c'era quella del 1957 sulla ineleggibilità dei titolari di concessioni pubbliche di rilevante interesse economico. Ancora Violante, con sorpresa della stessa maggioranza, nel settembre 2001 aveva chiesto ed ottenuto la procedura d'urgenza per la vergognosa legge sul falso in bilancio"
Tratto da "Ahi serva Italia - un appello ai miei concittadini" - Paolo Sylos Labini


Queste righe sembrano confermare ciò che soltanto negli ultimi tempi una fascia sempre crescente e trasversale di cittadini dubita, pensa, crede: che la politica italiana sia oramai solo una partita truccata, un campionato truccato dove squadre avversarie hanno alle spalle lo stesso sponsor; sapere chi paga partiti e politici sembra proprio essere impresa impossibile e a ciò si aggiunga che i "contributi" fino a 50 mila euro non necessitano della cosidetta dichiarazione congiunta (di chi versa e di chi riceve); nella puntata di Report dedicata all'argomento, Sergio Cusani raccontò inoltre di un segretario amministrativo di uno dei principali partiti che gli aveva confidato "dell'invenzione" di una lista di 500 militanti depositata presso la tesoreria di una cassa di una grande banca di Roma.


Sul perchè dei privati "regalino" tanti soldi ai partiti ed ai politici anche politicamente rivali, non è molto chiaro ma è vero che che partiti politicamente rivali hanno percosso identiche strade (o al massimo, simulatio opposizione) in tema di pensioni, precariato, di "liberalizzazioni", di privatizzazioni, di "indulto"; in tema di "privatizzazioni", è interessante un episodio citato da Paolo Syolos Labini nel predetto testo in cui ricorda che, a seguito della scoperta (nel 1955) di vasti giacimenti di idrocarburi, l'ambasciatrice americana Clara Booth premeva per far ottenere in concessione una buona parte della Valle Padana ad una compagnia americana e perchè l'Italia adottasse una legge petrolifera ditipo coloniale, simile a quella libira del re Idriz, nettamente favorevole alle compagnie.
Oggi, mentre il teatrino della politica, mentre la calciopoli della politica procede, il Paese viene derubato di aziende, di mercato, di posti di lavoro, di know how; si liberalizza di tutto tranne che la politica ed il sindacato, che serve a tenere buoni i nuovi schiavi e a legittimare vere e proprie rapine sociali che continueranno fino a quando i cittadini non si renderanno conto che sono proprio loro, con il loro disinteresse, con la loro ignoranza, con i loro piccoli egoismi, con i loro pregiudizi, con i loro odi politici sapientemente iniettati, a dare forza, a dare energia vitale ai protagonisti di questa turpe alleanza.
Ci sono ottime ragioni per pensare che quanto riportato, possa valere anche per la vicenda Alitalia; entrambi gli schieramenti hanno nominato ed accordato fiducia a manager che hanno portato l'azienda al fallimento, entrambi hanno pubblicamente scaricato la responsabiltà del fallimento sui dipendenti omettendo la verità e contribuendo al crollo azionario di alitalia ed alla successiva svendita; Alitalia è fallita ma il PD tace (figuriamoci se parla dil PDL); perchè tace? Sembra quasi si tratti di un "sistema", un sistema che potrebbe portare presto il Paese al default; l'importante è che l'opinione pubblica, sia convinta (come nel caso Alitalia) che si tratti di "malattia incurabile" o al più di "suicidio"; gli indizi però, fanno pensare sempre di più all'omicidio premeditato.

mercoledì 8 luglio 2009

INCHIESTA ALITALIA: CALA IL SILENZIO?


Le poche cronache che si sono occupate dell'inchiesta Alitalia, ci informarono circa un mesetto fa, che era stato interrogato l'ex AD di Alitalia Maurizio Prato e che a seguire sarebbero stati interrogati altri manager tra cui Cimoli, Mengozzi, Libonati e Zanichelli; evidentemente perdite per 4,7 miliardi di euro oltre che alla distruzione di migliaia di posti di lavoro e di un comparto strategico dell'economia nazionale, non fanno notizia perchè se qualcosa s'è letta su Prato, silenzio tombale per ciò che riguarda gli interrogatori degli altri manager; se poi magari dovesse uscire a galla che per anni i media hanno lavorato a dir poco male omettendo e/o disinformando l'opinione pubblica (azionisti compresi) in merito alla vicenda Alitalia, si potrebbero creare situazioni imbarazzanti per ciò che riguarda la gestione dell'informazione in Italia. A proposito, ma ora, certi giornalisti, certi magistrati, certi politici, se li pagano di tasca loro i biglietti aerei oppure hanno trovato qualche altro benefettore?



Mentre sul versante dell'inchiesta Alitalia tutto tace, gran rumore fa la puttanapoli che dopo aver visto Berlusconi coinvolto in una serie di vicende non molto chiare (ce ne sarebbero altre ma evidentemente certa opposizione non vuol pestare i piedi agli amici), vede tirare in ballo anche Massimo D'Alema in merito ad una vecchia vicenda; il Giornale ci "illumina" quindi sulla gestione di sponsorizzazioni ed incarichi nella vecchia Alitalia; per carità, non tira in ballo l'argomento per far luce sulla vicenda Alitalia ma inquadra la vicenda nell'attuale puttanopoli; un pò come dire "occhio per occhio, troia per troia"; al di là dell'aspetto politico colpisce l'epilogo dell'inchiesta; "abortita pochi mesi dopo con la condanna a un anno (previo patteggiamento) della sola maîtresse che organizzava gli incontri coi politici."
Non è che se l'inchiesta fosse andata avanti, Alitalia si sarebbe potuta salvare? Non è che se l'inchiesta andava avanti, sarebbe potuto emergere un gran bel merdaio con protagonisti della vita politica, istituzionale ed economica del paese? Intanto il silenzio cala anche sull'inchiesta in corso.

ALITALIA E ITALIANITA': IL GRANDE BLUFF


"Entra in servizio “Ludovico Ariosto”.
E’ il sesto nuovo Airbus A320 della flotta di Alitalia
Roma, 6 luglio 2009 – E’ entrato in servizio il sesto nuovo Airbus A320 della flotta di Alitalia, battezzato con il nome “Ludovico Ariosto”. Il nuovo aereo sarà impiegato prevalentemente sulla rotta Fiumicino-Linate."


Queste righe sono tratte dal
comunicato stampa di Alitalia che da notizia del nuovo ingresso in linea; peccato che nel comunicato manchi però la matricola che per per la precisione è EI-DTG; nelle matricole degli aerei la lettera o le lettere che precedono il trattino indicano la nazionalità (marca di nazionalità) che per l'Italia è espresa dalla lettera "I"; ad esempio I-DISA è un Boeing B 777 iscritto nel registro aeronautico italiano e quindi paga le tasse in Italia come altri 5 B 777 gemelli, lo stesso dicasi per I-BIXU (un Airbus A 321) ed i suoi 22 gemelli tricolori, per I-BIKA (un Airbus A 320) ed i suoi 12 gemelli, per I-BIMA (A 319) e gli altri 11 gemelli acquistati dalla vecchia Alitalia per non parlare naturalmente dei 91 MD tutti rigorosamente registrati in Italia.


Il Ludovico Ariosto invece, presenta la marca di nazionalità "EI" che sta ad indicare che l'aeromobile è iscritto nel registro aeronautico irlandese, proprio come il Giacomo Leopardi, un Airbus A 320 - 216 (marche EI-DTB), come il Dante Alighieri (EI-DTC), l'Alessandro Manzoni (EI-DTD), il Francesco Petrarca (EI-DTE) ed il Giovanni Boccaccio (EI-DTF); tutti i nuovi aerei che stanno entrando in linea nella nuova Alitalia targata CAI sono registrati in Irlanda ma di certo non si possono incolpare gli azionisti della nuova Alitalia di cercare tutte le strade legali che gli consentano di risprmiare soldi e di fare soldi; alla faccia dell'italianità sbandierata da "qualcuno", ci si ritrova quindi come maggiore azionista (25%) Air France, altri azionisti che tra una S.p.A. ed un'altra, trovano sempre lo spazio per una S.A. e comunque per una capatina all'estero, gli aerei Airbus ( si invoca la concorrenza tra le compagnie aeree ma quella tra i costruttori????) che di italiano non è che abbiano così tanto e che per di più vengono registrati in Irlanda che, anche secondo il decreto anticrisi varato lo scorso 1 luglio, sarebbe considerato un "paradiso fiscale" poichè le aziende italiane in Irlanda pagano meno della metà di tasse.
Alla faccia dei contribuenti italiani che continueranno a pagare il conto della vecchia Alitalia, "salvataggio compreso", per un bel pò e naturalmente, alla faccia dell'italianità.
Naturalmente i media nazionali "evitano di dare dispiaceri" agli italiani e nella stragrande maggioranza dei casi, tacciono.