lunedì 10 novembre 2008

(DIS)INFORMAZIONE IN ITALIA: RIDERE PER NON PIANGERE?





Tra le tante "accurate analisi", parole dolci ed affettuose spese nei confronti di Alitalia ed i suoi lavoratori, è stata segnalata una vera e propria “delicatesse” pubblicata su Libero del 23 settembre; l’autore dell’articolo, rifacendosi a precedenti articoli a firma di Pietro Ichino, smentisce che Alitalia abbia i migliori piloti del mondo e li accusa invece di essere i più corporativi e spesso troppo vezzeggiati; secondo l’autore che evidentemente è un esperto “salvo gli eventi straordinari di ciclopiche bufere e di improvvisi guasti meccanici, il contributo massimo che si richiede oggi al pilota è quello di conoscere bene le procedure automatiche del volo ormai affidato ai computer”.


“L’esperto” poi dimostra una perfetta conoscenza anche del mercato del lavoro poiché asserisce che “noi italiani a causa di un certo nostro sindacalismo e corporativismo abbiamo un diritto del lavoro anche nel trasporto aereo, che ha messo l’Italia fuori dal mercato internazionale”.

Chi sa come mai il costo medio per lavoratore nel gruppo Alitalia è il
più basso tra le principali compagnie mentre il fatturato medio per dipendente è il più alto; per ciò che riguarda gli stipendi degli italiani in generale poi, deve avere indubbiamente avere le idee un po’ confuse; qualche suggerimento sui motivi per cui l’Italia sta “schizzando” fuori dai mercati internazionali arriva dall’estero, ad esempio dagli USA e dalla Russia.

Torniamo ora al nostro esperto che tra le cause che hanno messo Alitalia fuori dal mercato individua il personale di terra e gli operai addetti al trasporto dei bagagli in particolare, “il cui numero di addetti è enormemente superiore al resto del mondo”; visto che a noi risulta il
contrario, chi sa dove ha preso i suoi dati.

Veramente interessante quando scrive che “la CAI e il suo ricco patrimonio di slot in Italia, in Europa e nel mondo può rendere di nuovo Alitalia appetibile partner di una grande compagnia internazionale”; forse confonde la CAI con l'Air ONE e gli accordi di codeshare con gli slot; a proposito di CAI aggiunge che “ANPAC e CGIL (????) non vogliono che
Roberto Colaninno
e gli altri “capitani coraggiosi” assumano il compito di riportare l’Alitalia entro le leggi del mercato.

L’articolo com’è evidente, rientra nella media dell’italica informazione sulla vicenda ma la cosa veramente curiosa è che ad accusare di privilegi &c. i lavoratori di Alitalia sulla base di luoghi comuni e nient’altro, è Gustavo Selva, quel senatore che per recarsi negli studi di LA 7, utilizzò un’ambulanza.

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