domenica 9 novembre 2008

GARA DI BALLE SUGLI ESUBERI

AIR FRANCE – CAI:
GLI ESUBERI DI ALITALIA A CONFRONTO


L’intero gruppo Alitalia al 31 dicembre 2007 aveva in servizio 18.423 dipendenti (tabella 1) di cui 11.427 dipendenti di terra (tabella 2); questi comprendono tutto il personale di Alitalia Servizi ed i dipendenti di terra di Alitalia Fly (tabella 3).
Il piano Air France prevedeva 1.523 esuberi in Alitalia Fly (
tabella 4) e la creazione di due “Newco in cui sarebbero confluiti 3.691 dipendenti di Alitalia Servizi (tabella 5) portando la nuova Alitalia firmata Air France a 13.340 dipendenti (tabella 6) e 5.083 esuberi (tabella 7) senza tenere conto di diverse migliaia di precari.
A fronte di questi numeri (
tabella 8), la CAI ha formulato una proposta che prevede 12.500 dipendenti (tabella 9) facendo così salire il numero degli esuberi fino a 5.923 dipendenti (tabella 10); per ciò che riguarda i precari la CAI si impegna però a costituire un serbatoio di circa mille precari da cui attingere al “fabbisogno”; in pratica uno specchietto per le allodole a fronte di oltre 900 esuberi in più rispetto ad Air France; poi dovrebbe pure far riflettere che chi manda quasi 6.000 persone a casa a spese dei contribuenti, possa assumere precari magari per coprire le stesse mansioni; che in Italia, in alcune realtà anche molto importanti, vi sia un abuso del precariato è risaputo ed avallato e ciò in totale dispregio di quanto sancito dall’Unione Europea con la Direttiva 1999/70/CE, la quale riconosce “che i contratti di lavoro a tempo indeterminato rappresentano la forma comune dei rapporti di lavoro e contribuiscono alla qualità della vita dei lavoratori interessati e a migliorare il rendimento”.

Tra il piano Air France e quello CAI vi è un aumento di circa il 50% dei piloti in esubero e di poco meno del 300% per ciò che riguarda gli assistenti di volo a fronte di minori esuberi tra il personale di terra nella misura del 7,5% circa mentre gli esuberi in generale lievitano del 18% circa (
tabella 11).

Poiché al peggio non c’è fine, va ricordato un “piccolo dettaglio” chiamato Air One, di cui non abbiamo ancora ben chiaro quale sia il ruolo in ambito CAI anche perché se sommando le flotte di Alitalia e di Air One si arrivava alla ragguardevole cifra di 239 aeromobili, il piano CAI prevede una flotta iniziale di 136 aeromobili, azzerando l’incremento fornito da Air One i cui aerei sono prevalentemente in leasing
Ai dipendenti di Alitalia si vanno a sommare quindi i circa
3.200 dipendenti di Air One e le sue controllate portando il totale dei dipendenti interessati all’operazione CAI a 21.623 dipendenti di cui 12.500 appunto dovrebbero finire in CAI, altri 3.250 sarebbero gli esuberi mentre di appena 5.873 dipendenti non si conosce il destino il ché si potrebbe tradurre con 9.123 esuberi (tabella12) oltre a diverse migliaia di precari (gira voce si tratti di 3-4mila unità ) che arrivano anche a 10 anni di servizio svolti come lavoratori di serie B.

Tra le innumerevoli accuse mosse a lavoratori, sindacati e pseudotali, vi è quella di aver fatto “fuggire” Air France – KLM durante la precedente trattativa di vendita di Alitalia; Air France abbandonò la trattativa in seguito ad una controproposta presentata dai sindacati rispetto al piano presentato da Air France che ridimensionava Alitalia relegandola a vettore poco più che regionale e che inoltre presentava forti tagli in particolare nella componente di terra. Al di là delle leggende costruite non si sa se per caso o ad arte e, questo dovrebbero essere “altri” a stabilirlo, è doveroso un piccolo confronto del rapporto aerei in servizio/dipendenti in servizio tra
Air France – KLM ed Alitalia; 100 dipendenti per aereo per l’intero Gruppo Alitalia, 61 per la sola Alitalia Fly e 246 dipendenti per aereo per Air France-KLM; l’argomento è già stato trattato nell’ambito di “Analisi Alitalia”; i tagli prospettati riguardavano come già detto, principalmente il personale di terra; ma si trattava di esuberi o di esternalizzazioni?
Esternalizzazioni, cioè affidare a terzi servizi indispensabili al funzionamento di una compagnia aerea; ma l’outsourcing conviene? Cioè conviene affidare a terzi (quindi pagare una’zienda intermediaria oltre al lavoratore che svolgerà l’attività richiesta? Se guardiamo al numero ed al tipo dei dipendenti di Air France –KLM (
tabella 13), sembra proprio di no; è palese che Alitalia esternalizzi molti più servizi rispetto che Air France (che qualche tempo fa pensava di acquistare treni TGV per recuperare passeggeri dalle zone sprovviste di aeroporti e portarli negli aeroporti per farli viaggiare coi propri aerei; Alitalia (nel cui CdA per anni è stato presente anche il CEO di Air France-KLM Spinetta), ha pensato bene di disfarsi anche della propria società che gestiva pacchetti turistici (Italiatour) e la società di charter Eurofly, dando sempre più credibilità alla tesi del “piano unico per Alitalia”, tesi che ovviamente i media non prendono minimamente in considerazione.

Sul piatto però, oltre al consenso dei sindacati, Air France aveva messo qualcos’altro: parere favorevole del nuovo esecutivo, un prestito di appena
300 milioni di euro (che casualmente è la stessa cifra poi prestata dal governo Prodi dietro richiesta di Berlusconi, alla moribonda Alitalia), una soluzione * al contenzioso avviato dalla SEA che per il disimpegno da Malpensa ha chiesto ad Alitalia come risarcimento danni “appena”1,25 miliardi di euro che avranno pure impressionato un tantinello i francesi che con 1,7 miliardi di euro contavano di portarsi a casa Alitalia con annessi, connessi e parte dei debiti visto che come riporta Milano Finanza, Fintecna “avrebbe dovuto sobbarcarsi tutte le perdite di Alitalia Servizi”; a onor del vero, come già detto, va ricordato quanto siano risibili le perdite di Alitalia Servizi: al 31 dicembre 2007 erano 12.318 mila euro contro i 483.269 mila e passa euro di Alitalia FLY; onere quindi più che accettabile visto contesto e numeri in ballo salvo che, non fosse previsto l’intervento di qualche “bacchetta magica” per rimescolare un po’ le carte ma tanto, nella vicenda non c’è più nulla che possa meravigliare; di certo i francesi non sono fessi tant’è che anche gli slot su Malpensa non sarebbero stati regalati; ed allora perchè Prato ha tagliato i voli da Malpensa dando probabilmente il colpo di grazia ad Alitalia? Pazienza per Alitalia e per la SEA (pubblica) e per i suoi lavoratori, in compenso chi ci ha guadagnato non è mancato, AdR per esempio.

*link al sito della Corte dei conti:
http://www.corteconti.it/Cittadini-/Rassegna-S/marzo2008/18032008/011.pdf

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